Dimensioni, struttura e materiali per la realizzazione di un american bar conforme agli standard.
Qualità elevata e servizio impeccabile, personale qualificato nella conoscenza del bere miscelato, ambiente elegante e riservato, sono le caratteristiche fondamentali di un american bar.
Questa tipologia di bar nasce all’interno dei grandi hotel e dei casinò negli anni trenta, quando l’era proibizionista sulla fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool si concluse. Da diversi anni, questi bar sono stati aperti al grande pubblico; la divulgazione del bere miscelato ha determinato il successo di questi locali ad appannaggio di una clientela appassionata ai cocktail che ama vedere, conoscere e imparare dal barman i segreti del mestiere.
Oggi con il nome “american bar” vengono identificati quei locali in cui prevale la degustazione di alcolici, vini e cocktail.
Esistono regole ben precise per progettare un american bar, sia sotto il profilo strategico-commerciale su cui ora non ci soffermeremo, ma anche e soprattutto sotto quello organizzativo-strutturale.
Vediamo quali sono i canoni dettati dalla meditata esperienza di generazioni di barman esaminando innanzitutto l’aspetto relativo all’ubicazione, struttura e arredamento necessari nella progettazione di un american bar.
Dove aprire il vostro american bar
Attraverso un’opportuna ricerca di marketing, affidata a persone esperte nel settore, si identifica la zona giusta per questo tipo di locale che deve avere dimensioni non inferiori ai cento metri quadrati. Quasi sempre gli american bar hanno bisogno di spazi ampi in cui posizionare il bancone e creare l’area snack con sedie e tavoli ad hoc.
La struttura e l’arredamento
La scelta dell’arredamento e delle attrezzature per questa tipologia di locali è particolare e deve essere pensata in funzione di certe caratteristiche.
Per quanto riguarda l’arredamento, il banco bar dovrebbe essere di forma circolare o semicircolare per permettere al personale addetto di servire contemporaneamente più clienti e di intrattenersi con loro. Deve avere una lunghezza totale di circa 8 metri, con poggiagomiti e poggiapiedi in ottone o in legno.
Evitate quelli imbottiti perché soggetti a logorio, macchie e bruciacchiature di sigarette.
Intorno ad esso saranno disposti 12-15 sgabelli non girevoli e senza schienale, muniti a loro volta di poggiapiedi; se il bancone è tondo, gli sgabelli devono essere rotondi, quadrati se invece il banco è lineare.
Per quanto riguarda il piano di lavoro e di servizio, dovrebbero essere realizzati nello stesso materiale. La larghezza del primo deve aggirarsi intorno ai 70 centimetri, mentre 35 centimetri sono sufficienti per il secondo. Caratteristiche fondamentali per entrambi sono la resistenza alla corrosione e a macchie indelebili e la praticità nella pulizia.
Per fare risaltare l’importanza del banco e del rapporto del barman con la clientela, si evita di disporre la macchina da caffè sul banco, sistemandola nel retrobanco nell’office.
Occorre inoltre uno scaffale con un grande ripiano a doppio uso: nella parte sovrastante, una scaletta con quattro gradini per l’intera lunghezza del banco per la sistemazione delle bottiglie e, in quella sottostante, tutto frigo, con sportelli e serie di cassetti per bibite varie.
Il piano porta bottiglie, posizionato alle spalle del barman, è profondo circa un metro, ogni gradino è alto 10 centimetri e profondo altrettani